“Il mio cane mi ha salvata: ha scoperto che avevo un tumore”. Benedicta Boccoli choc

“Un giorno il cane, Nina, inizia a saltarmi addosso e in maniera strana, puntava sempre al lato sinistro del mio corpo. Ci scherzo, lo sposto, forse lo rimprovero. Niente. Continua”, Benedicta Boccoli, attrice e showgirl è stata salvata dal suo cane Nina. Grazie a lei infatti ha scoperto un tumore al seno che è riuscita a sconfiggere. L’insistenza del cane di Benedicta Boccoli, poi un colpo col muso e un ematoma che non passa l’hanno spinta dal dottore: “Dopo poco mi distraggo – ha raccontato in un’intervista a “Diva e donna” – ricomincia, e con maggiore decisione, fino a colpire il seno. Sento la botta e urlo di dolore. Passano alcuni giorni ma l’ematoma non si riassorbe, quindi decido di andare da un medico. Visita. Mammografia”.

Poi Benedicta Boccoli continua: “Ecografia. Il suo sguardo diventa sentenza: “Benny, secondo me sotto al livido c’è un tumore. Aveva ragione”. Tutto è successo lo scorso anno, ma per fortuna si è risolto per il meglio: “Era un tumore aggressivo, ma sono riuscita a salvare il seno (…) Maurizio (Micheli, il marito) è stato la mia ombra”. Continua dopo la foto


La lotta al tumore continua a segnare colpi importanti. Secondo alcuni ricercatori una dieta che abbassa la glicemia accompagnata dalla somministrazione di un farmaco anti-diabete innesca una lunga reazione a catena che porterebbe alla morte delle cellule malate. La scoperta è stata fatta dai ricercatori dell’Istituto europeo di oncologia coordinati da Saverio Minucci, professore di Patologia generale all’Università di Milano. Continua dopo la foto

I risultati dello studio, effettuato in collaborazione con il gruppo di Marco Foiani – direttore scientifico dell’Ifom e professore di Biologia molecolare dell’ateneo milanese – sono stati pubblicati oggi sulla rivista scientifica Cancer Cell. “Nel nostro studio – spiega Saverio Minucci – riducendo il tasso glicemico con la dieta e somministrando metformina, abbiamo inibito la plasticità metabolica e abbiamo fatto morire le cellule tumorali. Grazie a una dettagliata analisi funzionale a livello molecolare, abbiamo scoperto che ciò che fa morire la cellula tumorale – prosegue – è l’attivazione della proteina Pp2a e del suo circuito molecolare”. Continua dopo la foto

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In sostanza: affamare le cellule tumorali fino a farle morire, grazie all’attivazione di un complesso meccanismo molecolare che attcca il metabolismo alterato del cancro. Quest’ultimo è una delle differenze principali fra la cellula cancerosa e quella sana, quindi – secondo gli studiosi – deve essere possibile uccidere le cellule malate sfruttando questa differenza. Continua dopo la foto

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Pubblicato il alle ore 13:05