Spagna, oggi i funerali di Julen: “Il piccolo è morto il giorno stesso della caduta nel pozzo”

Io funerali di Julen verranno celebrati proprio oggi, domenica 27 gennaio, alle 13:30 nel cimitero di El Palo a Malaga, dove sono stati proclamati tre giorni di lutto cittadino.

Così la Spagna si appresta a dare l’estremo saluto a Julen Rosello, il bimbo di due anni caduto in un pozzo lo scorso 13 gennaio nelle campagne di Totalan, alle porte di Malaga.

Una storia dai profili inquietantemente simili a quella che decenni fa aveva visto la tragica fine del piccolo Alfredino Rampi. Il feretro è stato trasferito nel tardo pomeriggio di sabato nel luogo della sepoltura dopo la conclusione dell’autopsia effettuata presso l’Istituto di medicina legale di Malaga. Il comune andaluso ha proclamato tre giorni di lutto cittadino. Ma la storia è tutt’altro che conclusa, perché dall’autopsia emergono particolari destinati a riaccendere le polemiche… (Continua dopo la)


Va, infatti, sempre più chiarendosi la dinamica dell’incidente che ha tenuto il mondo intero con il fiato sospeso per 13 giorni. Arriva così il primo comunicato dei medici legali che, sul corpicino del piccolo Julen Rosello, hanno riscontrato un “trauma cranico grave” e “lesioni multiple coerenti con una caduta”.

Si tratta dei primissimi risultati dell’autopsia portata avanti dai 5 esperti dell’Istituto di medicina legale sul cadavere del bambino spagnolo di due anni. La caduta di Julen però non è avvenuta, come si potrebbe pensare dalla presenza di un trauma cranico, a testa in giù. (Continua dopo la foto)

A riportare le dichiarazioni dei medici legali è il quotidiano spagnolo El Mundo citando fonti investigative locali. In base a questi riscontri, e in considerazione degli altri elementi raccolti dagli inquirenti, si fa sempre più consistente l’ipotesi che Julen possa essere deceduto esattamente nello stesso giorno in cui è precipitato nel pozzo: troppo gravi, infatti, sono le lesioni riscontrate per potersi ipotizzare una sopravvivenza successiva ad esse. (Continua dopo la foto)

In sostanza gli inquirenti ritengono che, anche se il bimbo è caduto con i piedi all’interno del pozzo, durante il suo precipitare in tunnel largo soltanto  25 centimetri ma profondo oltre cento metri, si sarebbe trascinato sassi e altri sedimenti rocciosi che infine gli sarebbero caduti sul cranio colpendolo a morte.

Pubblicato il alle ore 12:17 Ultima modifica il alle ore 13:28