*** Ultima Ora *** Bimbo nel pozzo: le ultime notizie non sono rassicuranti. I soccorritori sono molto vicini ma…

Siamo a un punto di svolta per la sorte del piccolo Julen, il bimbo caduto nel pozzo. Oggi a Totalán, nei pressi di Malaga in Spagna, i soccorritori avrebbero dovuto raggiungere il bimbo di due anni da più di una settimana bloccato a 70 metri di profondità in un pozzo largo appena 25 centimetri, ma nel corso delle operazioni, i minatori hanno avuto un nuovo problema. Come spiega il quotidiano locale Lavanguardia, la squadra di soccorritori al lavoro per salvare Julen, è infatti stata costretta ad interrompere le operazioni per allargare il tunnel verticale terminato solo ieri.

Impossibile infatti per la squadra di minatori scendere fino alla profondità richiesta per iniziare a scavare manualmente il tunnel di collegamento tra il nuovo pozzo e quello in cui si dovrebbe trovare il piccolo Julen. Non si passa: potrebbero infatti rimanere bloccati loro stessi a 40 metri di profondità e ad ogni modo non riescono a scendere fino ai previsti 60 metri con gli strumenti necessari per proseguire le operazioni. (Continua dopo la foto) 

Non solo, sin dal giorno della caduta, il piccolo Julen non da segni di vita. E quella flebile speranza è, in termini percentuali, davvero minima. Per gli esperti è stata presa in considerazione l’opzione più sicura, ovvero quella di riempire di terra il tunnel appena scavato per poi perforarlo con un diametro maggiore: si tratta tuttavia di una nuova battuta d’arresto che causerà un ritardo nelle operazioni. (Continua dopo la foto e il video)


Ora gli stessi soccorritori hanno deciso di non diffondere nuove previsioni sui tempi in cui verranno portate a termine tutte le operazioni necessarie per permettere di scavare la galleria orizzontale di quattro metri necessaria per raggiungere la posizione in cui si pensa si trovi il piccolo Julen. In particolare si tratta di un problema con l’installazione del tubo del tunnel attraverso il quale i minatori devono entrare” ha spiegato a La Vanguardia Juan Lopez-Escobar, delegato del Collegio ufficiale degli ingegneri minerari del Sud. (Continua dopo la foto)

Saranno quindi necessarie altre 24 ore per  conoscere le sorti del piccolo incastrato a oltre 60mt di profondità. Nelle prossime ore, tuttavia, si capirà se è davvero necessario sbrigarsi e continuare a sperare e scavare, o se nei prossimi giorni commenteremo soltanto l’ennesimo recupero di un corpo senza vita. Che Dio ci aiuti!

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Pubblicato il alle ore 21:51 Ultima modifica il alle ore 22:00