Terremoto, torna la paura in Campania: avvertiti tremori e boati, gente impaurita

Uno sciame sismico è stato avvertito chiaramente in molti paesi della provincia di Napoli, soprattutto quelli vicini al Vesuvio, anche nella giornata di oggi, 1 dicembre 2018, ma gli esperti rassicurano sulla pericolosità del vulcano. Un mini-terremoto, ma la profondità bassissima ha fatto sì che la scossa venisse avvertita chiaramente dalla popolazione alle pendici del Vesuvio. La scossa è stata registrata dall’Osservatorio Vesuviano alle 11.10 di sabato mattina e avuto profondità di 1,67 km.

Gente in ha strada in diversi paesi, da San Sebastiano a San Giuseppe e allarme anche a Napoli, dove i cittadini hanno avvertito il sisma soprattutto nei quartieri orientali. Al momento, però, non vengono segnalati danni a persone o cose. Anche questa notte alle 4, come riporta l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (IGV) si è registrato un sisma di magnitudo 2.1 a una profondità di 2 km ed è stato localizzato dalla sala operativa INGV-OV (Napoli). (Continua dopo la foto)

I comuni nelle vicinanze dell’epicentro sono stati Trecase, Boscotrecase, San Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco, Massa di Somma, Portici, Boscoreale, Torre Annunziata, Ercolano, Pollena Trocchia, Terzigno, Ottaviano, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana, San Giorgio a Cremano, Cercola, San Giuseppe Vesuviano, Pompei, Volla, Poggiomarino. Alcuni hanno avvertito la scossa e gli abitanti, impauriti, sono si sono riversati in strada. (Continua dopo la foto)

Scosse di lieve entità e molto superficiali, ma verificandosi a intervalli di tempo molto ravvicinati stanno facendo preoccupare molto gli abitanti della zona. La prima scossa, di magnitudo 1.5, si è verificata alle 15:50 di ieri. L’epicentro è stato localizzato nel Parco Nazionale del Vesuvio a Napoli e l’ipocentro a soli 0.3 km di profondità. La seconda si è verificata alle 15:55 ed è stata di magnitudo 2.3, con epicentro localizzato a Massa di Somma a Napoli mentre l’ipocentro a soli 1.6 km di profondità. (Continua dopo la foto)

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Lo stato di attività di un vulcano, come spiegato sul sito dell’Osservatorio Vesuviano è monitorato attraverso l’osservazione di parametri geofisici e geochimici. Il rilevamento di detti parametri e la loro misura sono effettuati attraverso tecniche di monitoraggio che si servono di reti di strumenti opportunamente progettati. Al Vesuvio sono installati strumenti per il monitoraggio continuo della sismicità, delle deformazioni del suolo e delle emissioni di gas dal suolo e dalle fumarole. Inoltre si effettuano periodiche campagne per la misura di parametri geofisici e geochimici. I dati prodotti dagli strumenti in continuo e dalle campagne di misura sono analizzati da sistemi automatici e controllati ed interpretati dai ricercatori dei diversi settori.


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Pubblicato il alle ore 17:16 Ultima modifica il alle ore 18:23