Kayla Hayes ha deciso di rendere pubbliche le foto choc dell’aggressione subita dal suo ex fidanzato. Seth Aaron Fleury è stato condannato a 12 anni di carcere per quel violentissimo attacco che ha lasciato la giovane senza il labbro inferiore. La 19enne americana, residente a Simpsonville, una città della Carolina del Sud, è stata aggredita dall’ormai ex perché aveva deciso di lasciarlo.
I fatti risalgono al 21 ottobre 2017 e Aaron Fleury, 23 anni, è stato condannato a 12 anni. Seth Fleury e Kayla Hayes si sono conosciuti nel 2016, quando lui aveva 21 anni e lei 17. I due hanno avuto una relazione durata un anno, poi, a settembre, Kayla ha deciso di lasciarlo e lui, non accettando la fine della relazione ha chiesto un incontro per chiarirsi. Ma era una trappola. Fleury ha tentato di baciare l’ex ragazza, ha afferrato con i denti il labbro inferiore di Kayla Hayes strappandoglielo con un morso. Poi è fuggito lasciandola in una pozza di sangue, in totale stato di choc. Dopo un lungo processo però Seth Aaron Fleury è stato condannato a scontare 12 anni di carcere. (Continua a leggere dopo la foto)
Kyla Hayes si è detta soddisfatta della sentenza: una vittoria in un’esistenza che è stata totalmente stravolta e cambiata da quel giorno di ottobre. “Un pezzo di me quel giorno è morto”, ha detto la ragazza ricordando quei terribili momenti. Kyla Hayes è stata soccorsa e sottoposta a un intervento d’emergenza per ricostruire il labbro. (Continua a leggere dopo la foto)
I medici, però, non sono riusciti a riattaccarle il labbro e lei è rimasta con delle profonde cicatrici sul volto e una scarsa motilità del labbro, per cui ha ancora molte difficoltà a mangiare. Le difficoltà non sono soltanto fisiche, ma anche psicologiche. La ragazza soffre di incubi e attacchi di panico. Ha avuto difficoltà ad accettare il suo nuovo aspetto e si vedeva come un “mostro”. Inoltre ha perso la borsa di studio con cui studiava al college igiene dentale. (Continua a leggere dopo la foto)
Fortunatamente, col tempo, la giovane è riuscita a ricostruirsi una vita. Ha un nuovo ragazzo che la ama e gestisce una pagina Facebook, Rise Above, che aiuta le persone a individuare episodi di abusi. “Non sono più una vittima, ma una sopravvissuta”, dice di sé oggi Kayla Hayes. Una vicenda terribile che ancora una volta ci certifica che non dovremmo avere paura del diverso, di chi arriva da lontano, ma di chi abbiamo vicino (tante, troppe volte).
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