“Sono arrivati quasi alle mani”. Fabio Fazio, terremoto in Rai. Cosa è successo

‘Che fuori tempo che fa’, è polemica sulle tre puntate cancellate. “Su Fabio Fazio chiamatela come volete. Io la chiamo censura contro la libertà di espressione” attacca su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Io la chiamo censura contro la libertà di espressione”. Mentre il vicepremier Salvini, parlando da Zingonia nel bergamasco, replica: “Io Fazio lo vorrei in onda a Natale e Capodanno, non entro nel merito delle scelte degli altri, perché più fa campagna elettorale per la sinistra più gli italiani aprono gli occhi e votano Lega”.

“Più mi attacca Fazio, con il rolex al polso, più gli italiani capiscono” aggiunge. “Vorrei sempre in onda Fazio ma con lo stipendio dimezzato. Con un milioncino ce la fai a tirare a fine mese dai… Ma voi non sapete come si trattano bene i compagni… Lo vorrei sempre in onda Fazio, 365 giorni l’anno, perché più va in onda e fa propaganda di sinistra, più gli italiani aprono gli occhi…”. ”Dalla Gruber e dall’Annunziata urlano…”, ha sottolineato il leader della Lega più tardi in un comizio a Montichiari. Continua dopo la foto


Rai1 si è affrettata immediatamente a smentire, attraverso un comunicato, la definizione di chiusura del programma, spiegando che il 20 e il 27 maggio erano già previsti due speciali di Porta a Porta dedicati alle elezioni europee e che sulla soppressione di una sola puntata di “Che Fuori Tempo Che Fa”, quella del 3 giugno, è stata fatta una scelta nell’ottica della riduzione dei costi. Continua dopo la foto

L’Usigrai, intanto, chiede un chiarimento urgente in Cda e Vigilanza. “Missione compiuta. La versione del lunedì del programma di Fabio Fazio chiude in anticipo – scrive in una nota -. Chi ha eseguito l’ordine di Matteo Salvini e di Marcello Foa? Perché è fin troppo chiaro che la pausa per le elezioni europee è solo una scusa, visto che – nel caso – si sovrappone a una sola delle tre puntate ancora previste. Se è vero che l’Ad Fabrizio Salini non sapeva nulla, è evidente che ci sono ormai due aziende”. Continua dopo la foto

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Poi continua: “Una che risponde agli organigrammi ufficiali, e un’altra parallela che agisce come gruppo autonomo e in coordinamento con ordini che arrivano dall’esterno dell’azienda – conclude -. È una situazione non più accettabile. Urgente un chiarimento in Cda e in Commissione parlamentare di Vigilanza”.

Immediata è stata quindi la convocazione di un incontro con il direttore della prima rete Teresa De Santis e il responsabile dei palinsesti Rai. Secondo Dagospia il confronto sarebbe stato accesissimo: “Sono quasi venuti alle mani, mandava a dire il passaparola interno Rai del settimo piano di viale Mazzini. Forse alle mani no, visto che si trattava di un signore e di una signora, ma le urla sì, e fragorose, fra Teresa De Santis, direttore di Rai 1, e Fabrizio Salini, amministratore delegato”.

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