Quella che vi stiamo per raccontare è una storia che ci arriva dall’altra metà del mondo: quella più oscura e tetra, quella che resta celata agli occhi dei tanti, ma che purtroppo esiste, che purtroppo rappresenta l’essenza del male. Parliamo di un uomo di 33 anni che è stato condannato per aver violentato una bambina di 5 anni, sì 5 anni, avete letto bene. Ma la cosa più assurda è che la mamma, amica di lui, davanti ai giudici, ha difeso lo stupratore. Anthony Bryant è stato arrestato mercoledì 20 febbraio 2019, il giorno del suo 33esimo compleanno, con l’accusa di aver commesso per reati sessuali su minori.
In particolare, l’uomo è accusato di aver violentato una bambina di 5 anni. La madre della piccola però ha insistito fino all’ultimo, anche davanti ai giudici, che la figlia stava mentendo. La donna, la cui identità non è stata diffusa per tutelare la bambina, ha difeso l’uomo anche dopo aver udito la straziante testimonianza della figlia. (Continua dopo la foto)
Secondo quanto riferito dal Wooster Daily Record, la bimba ha raccontato di essere stata violentata sessualmente da Anthony Bryant approfittando del suo ruolo di baby sitter, nel gennaio 2018. “Mi ha detto di togliermi i vestiti e di sdraiarmi sul letto”, ha spiegato la piccola vittima descrivendo poi l’aggressione sessuale subita dall’uomo. (Continua dopo la foto)
La mamma però in aula ha sostenuto di non credere che il 33enne sarebbe mai stato in grado di fare una cosa del genere. Ad aggravare tale posizione, il fatto che la donna non avesse nemmeno una relazione con l’uomo: “Questo non significa che non lo ami” ha dichiarato però davanti alla Corte. La donna ha rivelato di aver incontrato Bryant su Facebook nell’ottobre del 2016, quando l’uomo era già segnalato come un molestatore sessuale per aver abusato di una ragazza di 14 anni. La bambina non ha svelato alla mamma la violenza subita ma alla nonna, dicendole se poteva raccontarle “un grande segreto”. (Continua dopo la foto)
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Da questa atroce confessione poi, la nonna si è giustamente sentita costretta ad allertare le forze dell’ordine e la madre della piccola. E sa da una parte la vicenda è stata presa con estrema attenzione e preoccupazione, dall’altra è stata vista come una circostanza “impossibile”. Inutile dire che il corso della giustizia ha fatto luce sull’accaduto e l’uomo è stato condannato ad una pena di 10 anni di carcere che ora dovrà affrontare ad Wooster, Ohio (USA).
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