Il mondo ha perso una grande donna e una grande sportiva. Parliamo di Gabriele Gabe Grunewald, la 32enne mezzofondista statunitense che da dieci anni combatteva con coraggio contro il cancro e che era diventata un simbolo per la forza di volontà e il carattere con cui ha affrontato la malattia. A dare notizia della scomparsa dell’atleta è stato il marito medico, Justin, con un commovente messaggio: “Se ne è andata la mia migliore amica, ispirazione, eroina”, ha scritto sui social. Gabe Grunewald si è spenta nella sua casa di Minneapolis. Nei giorni scorsi era stato lo stesso Justin sui social a invitare sostenitori e amici dell’atleta a inviare messaggi per salutarla.
La lunghissima battaglia contro il cancro per Grunewald era iniziata dieci anni fa: era il 2009 e lei gareggiava per l’Università del Minnesota quando venne colpita da un carcinoma adenoideo-cistico. Dopo le cure e un intervento chirurgico, nel 2010 Gabe arrivò seconda nei 1500 metri ai campionati universitari. Ma la sua battaglia era solo all’inizio: neppure un nuovo male, questa volta diagnosticato alla tiroide, le impedì di proseguire la sua carriera. La battaglia contro il cancro e lo sport – Nel 2014 Gabe Grunewald vinse il titolo nazionale sui 3000 indoor. (Continua dopo la foto)
Gabe ha continuato a correre fino al 2016 quando le è stato asportato un tumore al fegato, prima che venisse scoperta l’anno successivo una recrudescenza del carcinoma tiroideo. Ormai non poteva più sottoporsi a interventi ma nonostante tutto la Gruneward non ha smesso di allenarsi e gareggiare. Tra i tanti messaggi arrivati all’atleta quello della maratoneta americana Kara Goucher che le ha detto grazie “per avermi fatto vedere cos’è il coraggio”. (Continua dopo la foto)
Anche Paula Radcliffe, detentrice del record mondiale della maratona mondiale, l’ha ringraziata per le vite che ha “arricchito dal coraggio e dall’amore”. Nel chiedere un altro messaggio da parte dei follower prima che sua moglie “voli in cielo”, Justin Grunewald aveva anche condiviso una lettera che le aveva scritto due anni prima. (Continua dopo la foto)
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“Grazie mille per avermi mostrato cosa vuol dire essere e sentirsi vivo – scriveva – attualmente, anche se non lo mostro sempre, tengo a cuore ogni secondo: se siamo fuori a correre, a guardare una nuova serie Netflix, o semplicemente a letto pigro, niente batte la sensazione che provo quando vedo la tua faccia sorridente”.
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