Dopo tanta attesa (e tanta acqua) è finalmente esplosa la bella stagione. Sole e temperature gradevoli hanno iniziato a fare capolino in forte ritardo, praticamente a inizio giugno, ma il bel tempo potrebbe già subire una battuta d’arresto in alcune zone d’Italia. Gli esperti del meteo lanciano infatti un allarme temporali per il nord del Paese.
Per la giornata di giovedì 6 giugno, prevedono l’arrivo di violenti scrosci d’acqua e, in alcuni settori, di grandinate a causa dell’ingresso di correnti più fresche ed instabili in quota. Non solo: possibili trombe d’aria colpiranno alcune zone della Penisola, sempre a settentrione. Secondo i meteorologi, infatti, pericolose correnti fredde e instabili in arrivo dal Nord Atlantico raggiungeranno le regioni settentrionali dello stivale, in particolare nel corso del pomeriggio di giovedì 6. (Continua dopo la foto)
Diversa la situazione nel resto dello Paese, che continuerà a godere del bel tempo, con cielo al massimo poco nuvoloso. Stando a quanto prevedono gli esperti de meteo, il maltempo sarà determinato dal possibile sviluppo delle cosiddette supercelle, ovvero di una particolare tipologia di temporali che ha maggiori probabilità di generare trombe d’aria, a causa della presenza di un mesociclone (cioè una bassa pressione in rotazione all’interno del cumulonembo). (Continua dopo la foto)
Le zone più a rischio grandine sono le Alpi, le Prealpi e le vicine pianure di Piemonte, Lombardia e Veneto, ma possibili rovesci sono attesi anche sul Trentino. Come detto, i settori meridionali e le isole maggiori saranno invece caratterizzati da bel tempo, con pochi rannuvolamenti sparsi in alcune zone centrali. (Continua dopo la foto)
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Tornando alla situazione del nord Italia, il tempo si manterrà instabile anche nella giornata di venerdì 7 giugno, specie in Piemonte, dove si avranno scrosci temporaleschi, e sulle Alpi orientali, dove il cielo sarà prevalentemente nuvoloso. Dall’Emilia Romagna in giù, invece, si prevedono sole e temperature calde e in aumento. Domenica 9 l’anticiclone africano si farà sentire in particolare sui settori più meridionali della Sardegna e sulle zone interne della Sicilia, con picchi addirittura prossimi ai 38/40°C.
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