Addio monetine da 1 e 2 cent. Rincari in arrivo. L’anno scorso, di questi tempi, l’Italia viveva malissimo l’obbligo di pagamento dei sacchetti eco-bio per l’ortofrutta sfusa. Spendere pochi centesimi in più per ogni acquisto era diventato un problema per molti consumatori. Adesso la storia peggiorerà dopo la legge di conversione del Decreto 50/2017 che ha sospeso ormai da un anno il conio delle monetine da 1 e 2 centesimi di euro e indicato un preciso arrotondamento, in eccesso o in difetto, a seconda del numero che appare nello scontrino finale: 0,1 e 0,2 sono arrotondati a zero, 0,3 e 0,4 a 5 centesimi; 0,6 e 0,7 sempre a 5 centesimi e invece 0,8 e 0,9 a 10 centesimi.
Le monete da 1 e 2 centesimi di euro continuano a circolare senza particolari difficoltà. Prima o poi, però, potrebbero mancare. Gli operatori del retail, così, si stanno cominciando a muovere: Tigotà, catena specializzata in prodotti per l’igiene della casa e della persona, ha infatti iniziato a non ritirare più queste monetine e ad applicare gli arrotondamenti. Scegli un prodotto da 19,98 euro? Ne spendi 20 alla cassa, se si opta per il pagamento in contanti. Chi paga invece il conto con carte o smartphone non avrà alcuna variazione. Continua dopo la foto
Un po’ tutte le catene alimentari nei prossimi mesi dovranno cominciare ad organizzarsi, anche per comprendere l’impatto di questa norma sulla politica promozionale e sulle relazioni contrattuali con i propri fornitori. Ma è chiaro che, per evitare problemi sul percepito, il consumatore andrebbe informato preventivamente. Conad è il primo grande gruppo di distribuzione a ‘ufficializzare’ l’arrotondamento, ma a breve potrebbe essere seguito anche dagli altri. In Italia si stima circolino monetine in rame per un valore attorno ai sette miliardi, di cui alcune rare ed estremamente preziose. Continua dopo la foto
L’addio alle monetine da uno e due centesimi porterà un risparmio per lo Stato di poco meno di due milioni di euro l’anno.
Conad, come detto, è il primo ad arrotondare i prezzi a 5 centesimi. Da pochi giorni, infatti, nei punti vendita del gruppo sono comparsi i primi volantini in cui si annuncia l’arrotondamento dei prezzi al multiplo di cinque più vicino, per eccesso o per difetto. Insomma, se il conto dirà 5,57 si pagherà 5,55 euro, se sarà di 5,58 si salirà a 5,60. I cartelli sono apparsi un po’ in tutti i supermercati tra Romagna, Marche, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, una volta che vanno a esaurimento le scorte di monete di piccolo taglio. Continua dopo la foto
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“Non è stata una scelta presa a cuor leggero, ma purtroppo gli istituti di credito non sono più in grado di fornire questo tipo di valuta nelle quantità necessarie”, ha fatto sapere Conad all’Ansa, sottolineando che “i prezzi di vendita non sono stati toccati”. La novità riguarderà solo i pagamenti in contanti, a meno che il cliente non si presenti alle casse con l’importo esatto: in quel caso potrà pagare il conto senza arrotondamento, esattamente come accadrà per chi utilizza carte e bancomat.
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