Lutto per Gino Paoli: una perdita e un grande dolore per il cantautore

“Solo lui può dare / Dare del tu al mare”. Con questi versi, dieci anni fa Gino Paoli descriveva l’amico Giulio Frezza nella canzone che gli aveva dedicato, ‘Il marinaio’. Frezza, che era anche uno di quei ‘Quattro amici al bar’ protagonisti di un altro celeberrimo brano del cantautore, se ne è andato nei giorni scorsi. È morto all’età di 81 anni.

Subacqueo, velista e skipper, alla fine degli anni Settanta rilevò il ‘Caffè Porto Franco’ con Gino Paoli e i fratelli Giorgio e Ottaviano Celadon. I ‘quattro amici’, appunto, a cui si aggiunge poi Sergio Vassallo, il banconiere di Giavotto dei Portici dell’Accademia delle Belle Arti a piazza De Ferrari, il bar dove i quattro amici si sono conosciuti insieme a molti altri giovani “che volevamo cambiare il mondo”, tra cui Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco e Paolo Villaggio. “Facevamo immersioni a Punta Chiappa, Pieve Ligure, le Cinque Terre – ricordava qualche tempo fa Frezza – Luigi ha imparato in fretta perché non aveva paura”. (Continua dopo la foto)


Anche Renzo Piano, ricorda il Corriere della Sera, ha frequentato “il bar dei quattro amici” e quando ha finito i lavori del Porto Antico ha appeso una lunga copia del suo progetto alle pareti del locale. Ai funerali di Giulio Frezza, Gino Paoli ha rivissuto gli anni insieme all’Accademia di Belle Arti: “Ma Giulio aveva capito che non era tagliato per la pittura, allora faceva il modello, sempre con le mutande, perché si vergognava”. (Continua dopo la foto)

Ha anche ricordato un viaggio dell’amico in Svezia nel 1958: “Partirono con un sacco di belle speranze lui, Tenco, Piero Ciampi e le loro chitarre. Contavano di mantenersi suonando. E invece ne dovettero lavare di piatti…”, dice ancora Paoli, come scrive il Corriere. A volte veniva fuori il suo caratteraccio burbero e scontroso, ma era pronto a dare un mano a chiunque fosse in difficoltà: “Un generoso: tu hai sbagliato mestiere – gli ha detto Gino Paoli – Dovevi fare il trovarobe”. (Continua dopo la foto)

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“Perché – aggiunge la figlia di Frezza, Marian – lui si affrettava a risolvere i problemi di tutti. Ti serve l’idraulico? Ci penso io. Hai bisogno di un punto d’appoggio in Australia? Te lo trovo io. Polemico e irriverente come sempre, ha pensato bene di morire il giorno della Resurrezione. Per cui non è detto che tra qualche giorno lo ritroveremo in qualche osteria a farsi un bianco”.

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Pubblicato il alle ore 09:51