Lutto nel mondo della tv, l’annuncio della morte del comico arrivata poco fa

È morto la scorsa notte in un ospedale di Crotone, dov’era ricoverato da tempo per una grave malattia, Giacomo Battaglia. l’attore si esibiva in coppia con Gigi Misefari, tra i protagonisti delle ultime stagioni del teatro Bagaglino di Roma e più volte ospite nel ruolo di imitatore di Porta a Porta, la trasmissione di Bruno Vespa.

Era stato proprio l’amico e collega Miseferi a rivelare lo stato di salute di Battaglia, lo scorso gennaio a Italia sì: “Purtroppo a gennaio dello scorso anno gli era stata diagnosticata una terribile malattia per la quale è stato operato. Si è sottoposto a cicli di terapia, eppure come un leone ha continuato la tournée con me e Pippo Franco. A giugno, al termine di uno spettacolo dove fu perfetto, a distanza di qualche ora è stato colpito da un ictus. Da quel momento Giacomo dorme un sonno profondo dal quale non è stato possibile svegliarlo”. Continua dopo la foto


Pur colpito dalla grave malattia, Giacomo Battaglia, fino a che le condizioni di salute glielo hanno permesso, ha proseguito la sua attività culturale, scrivendo il romanzo Mia madre non lo deve sapere, e a chiunque lo avvicinava ripeteva continuamente: “Chi non ride è fuori moda”. I funerali saranno celebrati a Reggio Calabria in forma privata. Continua dopo la foto

Nato a Reggio Calabria e tifoso sfegatato della Reggina, Giacomo Battaglia aveva esordito con Miseferi nel 1990 nel programma “Stasera mi butto”, riservato a giovani comici emergenti. Fu in quel contesto che vennero notati da Pier Francesco Pingitore. Il Patron del Bagaglino li scritturò per lo spettacolo “Troppa Trippa” della sua compagnia e da allora partì un sodalizio destinato a durare anni. Al fianco di Miseferi, oltre 30 anni di carriera: oltre ad aver preso parte a tutti gli show del Bagaglino fino al 2009, furono anche inviati a Quelli che il calcio per le partite della Reggina. Continua dopo la foto

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Prolifica la carriera teatrale, conclusasi con l’ultimo spettacolo “Brancaleone e la sua armata”, portato avanti nonostante la malattia. “In fase creativa e di progettazione abbiamo rischiato di lanciarci tutti gli oggetti contundenti che ci circondavano, ma non abbiamo mai litigato per un centesimo. Pur rimanendo un duo abbiamo intrapreso anche carriere individuali”, raccontò Miseferi a Italia Sì.

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Pubblicato il alle ore 12:57