Un legame forte. Di quelli che sembrano non esistere più. Quello tra un cavallo e il suo padrone, scomparso tragicamente in un incidente stradale a pochi passi da casa. Un dolore che Sereno, questo il nome del cavallo, ha avvertito più di ogni altro.La storia viene dal brasile. L’uomo, un trentenne brasiliano, si trovava a bordo della sua automobile a Paraiba, quando in circostanze da chiarire ha perso il controllo della sua automobile e si è schiantato. Stava tornando dalla sua famiglia e da Sereno con cui era legato da un legame speciale, indissolubile, che solo chi vive in compagnia di un animale può comprendere.
Proprio per questo i suoi parenti più stretti hanno acconsentito a far partecipare il bellissimo esemplare bianco al funerale. Sereno infatti ha iniziato a girare intorno alla bara del suo amico e con gli occhi ricolmi di tristezza ha appoggiato il muso sul freddo legno. “Questo cavallo era tutto per lui. È stato come se Sereno sapesse ciò che stava accadendo e avesse voluto dire addio al suo amico”. (Continua dopo la foto)
Poi il fratello della vittima continuava: “Per tutto il tragitto fino al cimitero il cavallo sembrava afflitto, nitriva come se stesse piangendo e sbatteva forte gli zoccoli sul terreno”. Adesso che il suo padrone non c’è più, il cavallo continuerà a vivere con la sua famiglia, ormai ne fa parte al 100%. Una storia di un legame profondo che ricorda quella di Billy, il cane diventato un simbolo a Vietri sul Mare, perché ogni giorno si accucciava accanto alla tomba del suo padrone, il macellaio Vincenzo Caputo. (Continua dopo la foto)
Fino a pochi giorni prima di morire il cane aveva vegliato il suo padrone, nel cimitero della cittadina. Fedele fino alla morte, lo scorso mese di novemrbe era amatissimo da tutti ed era diventato un simbolo proprio dell’amicizia fra cani e uomini. “Non ti vedremo più ma hai lasciato in noi un’indelebile esempio d’amore” hanno raccontato i cittadini di Vietri sul Mare. E a Billy verrà dedicata una targa, che sarà affissa nel centro della città. (Continua dopo la foto)
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“Non ti vedremo più girovagare per il paese come un’anima in pena – si legge su Facebook – c’era chi ti faceva una carezza, chi ti dava da mangiare quando andavi alla sua porta, ma tu cercavi altro, il tuo amico che ti aveva cresciuto. Non ti capacitavi che stesse sotto una lastra di marmo gelida, ti ci posavi sopra ogni mattina, l’hai fatto per anni, finchè non l’hanno dissepolto e hai trovato un giorno la tomba vuota. E giravi per Vietri e nei dintorni, andavi chissà alla sua ricerca, hai creduto forse di poterlo incontrare ancora, di essergli di aiuto”.
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