“Quando li guardo in faccia… Sì, loro hanno rovinato mia sorella e stanno in tv”. Loredana Bertè parla della sorella Mia

Mia Martini davanti alle poltrone rosse di un Ariston deserto. Chiede un pianoforte per le prove. È il 1989. Poi la scena si tinge di nero e il nastro della memoria si riavvolge. Inizia così ‘Io sono Mia’ la fiction evento trasmessa ieri dall’ ammiraglia Rai. Più che una fiction, una sorta di docu-film sul quale, alla vigilia di Sanremo, si era espressa la sorella di Mia Martini, Loredana Bertè.

“È triste pensare che molti registi famosissimi di trasmissioni televisive non volevano Mia – raccontava in un’intervista a Repubblica Bertè – addirittura c’era un fonico che faceva gli scongiuri e sperava che non cascasse il teatro. Negli ultimi tempi avevano ridotto così Mia, quindi immaginate come poteva sentirsi. La sua voglia di fare musica era immensa, ma glielo hanno impedito per 15 anni. Chissà quante altre canzoni poteva darci, lei che aveva una conoscenza infinita della musica. Con questi signori ho ancora a che fare, alcuni sono vivi, ma quando li guardo in faccia abbassano gli occhi. Non partecipo alle loro trasmissioni”. (Continua dopo la foto)


Poi continua: “Chi organizzò il Festival del 1989 non la voleva – ricorda Bertè – allora è intervenuta una persona con cui è stato preparato un contratto, attraverso il quale questa persona si sarebbe seduta in prima fila mentre Mimì cantava, così se il teatro fosse caduto avrebbe coinvolto anche lui. Il teatro non è caduto, non è successo niente, Mimì ha avuto un grande successo e Baudo si è dovuto arrendere all’evidenza”. (Continua dopo la foto)

Il riferimento a Baudo viene poi ripreso in seguito: “Ah non c’era Baudo nell’89? Non fa niente chi ci fosse, fatto sta che doveva vincere lei. Baudo mi ha detto che doveva vincere Mimì per la giuria popolare. Vinse quella cretinata di Portami a ballare di Luca Barbarossa, chi la conosce oggi? Ippoliti uscì dal balconcino del teatro e disse che aveva vinto Mia Martini. Ma Baudo, in seguito in una trasmissione di Rai3, mi ha detto la verità su Portami a ballare: non potevano dire che aveva vinto Mia, altrimenti la gente poteva pensare che era tutto truccato. È stato un scippo”. (Continua dopo la foto)

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In Io sono Mia mancano due persone importanti nella vita dell’artista: Ivano Fossati e Renato Zero: “Sono stati loro a non voler essere citati”, precisa Bertè. Che poi confessa: “Per me è stato un colpo al cuore vedere questo film e vedere Serena Rossi nei panni di mia sorella. Ha studiato molto, ha preso delle cose che erano esclusive di Mimì: come si muoveva, i suoi scatti, la malinconia, il dolore che provava dentro ma che non mostrava spesso. In certe scene mi è sembrata lei, mi è arrivata dritta al cuore. Mimì sarebbe molto fiera di questo film, ne sono convinta. Mi hai commossa – dice, rivolgendosi a Serena Rossi, accanto a lei – Mimì è stata tre giorni in quella maledetta casa: due giorni da morta, uno da viva. Ora grazie a questo film Mimì rivive, anche se dentro di me e dentro il cuore dei suoi fan non è mai morta e mai lo sarà”.

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Pubblicato il alle ore 09:35 Ultima modifica il alle ore 09:40