Protagonista della puntata è un Claudio Amendola inedito, con i capelli rasati a zero. L’abbiamo visto in questa veste soltanto un’altra volta e ancora non ci abbiamo fatto l’abitudine. La storia introdotta da Maria De Filippi è talmente toccante che Claudio Amendola ha subito gli occhi lucidi: si parla di un ragazzo diventato padre a 17 anni. Un bravo ragazzo che si rimboccato le maniche e si è messo a lavorare. Qualsiasi lavoro pur di crescere suo figlio, ma adesso è rimasto disoccupato. (Continua dopo la foto)
Al termine della lettera letta da Maria De Filippi, Claudio Amendola è sceso dalle scale ed ha esclamato: “Prima di tutto devo smettere di piangere. Una cosa l’ho capita, ma proprio bene: siete due bellissime persone. Credo che tutti i ragazzi dovrebbe andare in processione a stringere la mano a tuo marito. Specialmente tutti quelli che si lamentano. Tutti quelli che dicono che il lavoro non c’è”. Anch’io sono diventato papà molto giovane. Ho dovuto soltanto scegliere in quale camera avrei dovuto stabilirmi della casa di mio padre. E poi ho dovuto scegliere in quale, casa che mio padre avrebbe pagato, abitare”. (Continua dopo la foto)
Ma il colpo di scena è pronto ed i postini di C’è Posta per te fanno il oro ingresso con un carrello pieno di giocattoli per i figli della splendida coppia protagonista di questa storia. Ma le sorprese non sono finite e viene recapitata anche una scatolina verde identica a quella in cui i due giovani sposi mettevano i propri risparmi: “Ecco, guarda tu cosa c’è qui dentro”.
Roba da non credere ai propri occhi perché dentro la scatola si trova un’offerta di lavoro a tempo indeterminato da un imprenditore residente nella stessa zona dove abitano i due ragazzi. L’incarico sarà quello di vigilante. (Continua dopo la foto)
Emozione incontenibile con i due giovani in lacrime per l’emozione.
Finalmente un lieto fine per una storia che si era preannunciata drammatica. È Maria De Filippi mette il sigillo sul finale da favola: “Visto? Quando ci siamo conosciuti vendevi panini sul camion, poi hai perso il lavoro e guarda un po’ adesso…”