Strage in discoteca: la prof. mamma abbraccia lo studente eroe

Un padre racconta la discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. Sul sito di informazione locale marchigiana Vivere Senigallia, il giornalista Luca Pagliari ha raccontato le angosce, le attese e i timori che ha sempre avuto quando sua figlia, la giovane Marta, andava alle serate o ai concerti in quel locale in provincia di Ancona. Questa volta lei non era presente al concerto di Sfera Ebbasta, ma il brivido che corre lungo la schiena di un padre quando la propria bambina (o bambino) è fuori casa la notte è sempre lo stesso.

Dopo la strage in discoteca, il momento più duro per i ragazzi è stato il ritorno a scuola, il lunedì successivo. Il vuoto dei banchi dei compagni che non c’erano più, occupati da fiori e bigliettini, l’impossibilità di dare una spiegazione ad un dramma che non sarebbe dovuto accadere. Il lunedì 10 dicembre gli studenti hanno commemorato i loro compagni morti e si è tenuto un incontro all’aperto, tutti insieme, per riflettere. Il giornalista Luca Pagliari, chiamato a tenere un intervento per riflettere sulla tragedia, ha pensato a lungo cosa dire. “Sono le 9,30 di lunedì mattina, il piazzale antistante l’Istituto d’Istruzione Superiore “Bettino Padovano” di Senigallia si riempie lentamente di ragazzi, alcuni zoppicano perché non è stato semplice uscire indenni da quell’inferno”. (Continua a leggere dopo la foto)


”Restiamo all’aperto perché l’aula magna non era sufficientemente capiente ma Anna Maria Nicolosi, la Preside, vuole che siano tutti presenti. Ha ragione. Ora il piazzale è stracolmo. Sono tutti in attesa di un qualcosa anche se nessuno, compreso me, ha idea di cosa significhi “qualcosa” in una giornata del genere. Mi trovo lì perché la Professoressa Patrizia Marasco, amica da una vita, domenica mi aveva chiesto a nome dell’Istituto di intervenire, di trovare parole sensate per affrontare questo lunedì surreale”. ”Arriva il momento, la Preside mi passa il microfono, guardo ciò che ho di fronte e scopro che sono cinquecento figli che hanno bisogno di noi. In prima fila ci sono delle ragazzine che piangono composte, poi scopro che anche nella seconda fila c’è chi sta piangendo, allungo lo sguardo e vedo che lacrime e occhi gonfi sono il comune denominatore di questa platea muta. Se già riuscissi a non piangere sarebbe un buon risultato, questo è l’ultimo pensiero che mi attraversa la mente, prima di aprire bocca”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Spiego che quanto è accaduto è per colpa mia perché conoscevo quel luogo. Mia figlia troppe volte mi aveva parlato del sovraffollamento e di quanto fosse difficile persino ballare. Colpa mia, perché non ho denunciato la cosa, affidandomi alla penosa teoria dello sguardo basso. Colpa mia, perché sono rimasto aggrappato ad una falsa certezza da quattro soldi, quella del “tanto non capiterà nulla”. Colpa mia se non sono mai riuscito ad evitare che Marta frequentasse un posto del genere, rimanendo travolto da quel famoso ‘ci vanno tutti’. Allora, se cambiamento deve essere, voglio fare in modo che parta da me. Non esistono strade alternative o scorciatoie per ipotizzare un cambiamento. Noi siamo stazione di partenza e capolinea di questo processo mentale”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Dopo Pagliari, ha parlato la professoressa Silvia Di Nicolantonio. La professoressa ha pianto, raccontando che sua figlia Sara, 15 anni e secondo anno di Liceo Scientifico, era anche lei alla Lanterna Azzurra. Anche Sara era finita nella calca di ragazzi, dei corpi ammassati, ma è stata salvata da un altro ragazzo di nome Filippo, che l’ha afferrata per le mani, tirandola fuori da quell’inferno. Uno studente, anche lui, presente all’incontro pubblico, mentre Pagliari e la mamma professoressa parlavano a quella platea di ragazzi smarriti. Alla fine tutti sono scoppiati in un pianto liberatorio. Quindi la professoressa Di Nicolantonio ha abbracciato Filippo, il ragazzo che ha salvato la vita a sua figlia Sara. Un lungo abbraccio silenzioso. Come dice Pagliari: “La nostra speranza riparte da lì“.

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Pubblicato il alle ore 16:55