Partorisce a 10 anni. Ma poco prima del parto racconta quello che le è successo. E soprattutto chi è il padre di quel bimbo. Un caso terribile

Quello dei bambini violentati è un fardello da cui il mondo intero non riesce proprio a liberarsi. Secondo l’osservatorio mondiale Contro la Pedofilia (Osmocop), ci sono paesi in cui tuttavia i tassi sono decisamente più alti rispetto a quello di molti altri. Facendo un esempio, in Europa vince questa deplorevole classifica la Slovacchia con 764 (61,41%), seguita dalla Russia con 117 (9,92%), Montenegro 96 (8,14%), Lettonia 69 (5,85%), Groenlandia 32 (2,71%). “Da notare che la Germania, con 44 siti, ha il 3,73% delle segnalazioni e l’Italia con 14 (1,19%)”. Il totale è di 1.179 segnalazioni.

In America tuttavia c’è al primo posto la Colombia con 492 (67,03%), poi la Georgia del Sud con 198 (26,98%) e gli Usa con 41 (5,59%). Il totale è di 734 segnalazioni. Ed è proprio dalla Colombia che ci arriva questa triste e violenta stira di abusi. La protagonista di questa maledetta vicenda è una bimba di appena 10 anni che è stata costretta a partorire e a dare alla luce un bambino dopo essere rimasta incinta a seguito di una violenza sessuale da parte del fratello maggiore. La piccola nei giorni scorsi ha partorito con taglio cesareo in un ospedale della città di Florencia, nel dipartimento sud-occidentale colombiano di Caquetá, dove era stata portata dai genitori. (Continua dopo la foto)

Come descritto dal quotidiano nazionale El Espectador, le violenze sarebbero avvenute nella casa di famiglia, nel comune rurale di Puerto Leguízamo, nel dipartimento di Putumayo , al confine con il Perù, dove la ragazzina, la cui identità non è stata rivelata, viveva con i suoi genitori. “Secondo le informazioni che abbiamo ricevuto dalla polizia, la minore è rimasta incinta dopo essere stata vittima di abusi sessuali da parte di un membro della famiglia, apparentemente suo fratello” ha spiegato ai giornali locali il direttore dell’ospedale che ha preso in cura la bimba, Camilo Diaz, confermando che sia il bambino che la madre di dieci anni sono ancora ricoverati ma stanno bene. (Continua dopo la foto)

Sempre secondo i media colombiani, quando i sanitari hanno chiesto spiegazioni su quella gravidanza già in fase finale, i genitori della ragazza avrebbero cercato di nascondere la verità ma una volta allertata la polizia, davanti agli agenti avrebbero ammesso che si trattava di uno stupro del fratello. Sul caso però gli inquirenti continuano le indagini per accertare i fatti. In Colombia la situazione è davvero tragica, secondo uno studio del 2012, la violenza sessuale contro le donne veniva (e forse viene ancora) praticata per seminare il terrore tra le comunità. (Continua dopo le foto)


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Comunità poi spinte alla fuga, vendicarsi contro il nemico, esercitare il controllo sui diritti sessuali e riproduttivi delle combattenti e sfruttare donne e ragazze come schiave del sesso. I dati spaventosi sulla diffusione della violenza sessuale non devono nascondere il fatto che il fenomeno è raramente denunciato: le vittime hanno troppa paura per parlare, temono di essere stigmatizzate per aver subito uno stupro o non hanno fiducia in un’indagine efficace. Una situazione a dir poco ingestibile.

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