Raccapricciante. Ecco cosa succede alla vagina quando non si hanno rapporti (o non ci si tocca) da tanto tempo. E tu che credevi che l’astinenza fosse la soluzione…

E no, non stiamo parlando di un’infezione che si trasmette sessualmente, ma di atrofia vaginale: fa male, provoca prurito e bruciore all’intimo femminile ed è una cosa terribile. È una condizione – curabile – che determina un assottigliamento sempre più rilevante delle pareti della vagina. Ne sono interessate donne di ogni età, ma più frequentemente è riscontrabile in quelle donne che sono già in menopausa e in quelle che stanno per andarci. Come mai? Capita in questo particolare periodo della vita di una donna a causa della diminuzione dei livelli di estrogeni, che regolano, anche il benessere intimo.

Possono soffrire di atrofia anche le donne che hanno subito trattamenti per curare il cancro, specialmente quelle che si sono sottoposte a cure per il cancro mammario, è quando affermano gli specialisti della Mayo Clinic. Ma quali sono i sintomi di questa atrofia? Perdite consistenti, bruciore intimo, prurito, difficoltà a fare pipì, dolore durante i rapporti, alterazione del ph, aumento del rischio di infezioni micotiche. (Continua a leggere dopo la foto)


Tutto ciò, naturalmente, rende i contatti fastidiosi e, per questo, le donne che soffrono di atrofia si astengono dall’avere rapporti. Ma ora viene la cattiva notizia. Infatti, posso soffrire di questa patologia anche quelle donne che se ne astengono, per periodi molto prolungati. Ovviamente, questa “astinenza” è ancora più dannosa per quelle donne che si trovano nelle condizioni  particolari di cui si è detto. E la ragione è presto spiegata. (Continua a leggere dopo la foto)

Quando si raggiunge il picco del paicere – non importa che sia col partner o ‘autonomamente’ – l’afflusso di sangue alla parte intima aumenta enormemente. In sostanza, raggiungere il ‘massimo’ serve come ‘ginnastica’ per le parti intime. “È importantissimo avere una vita sessuale accettabilmente attiva – ha spiegato al Daily Mail la dottoressa Louise Mazanti – e nel caso in cui non si abbia un partner, va benissimo anche ‘fare da sé’. Ciò che importa è toccare e stimolare i tessuti vaginali: in modo che il sangue arrivi ai tessuti e li renda molto più elastici. Se sono elastici i tessuti non si atrofizzano: basta allenarli”.

Dunque, è una specie di ‘circolo vizioso’ che non va alimentato. Quando aumenta l’afflusso di sangue alla vagina, cresce anche l’ossigeno che vi arriva. Questo comporta un rischio più basso di infiammazioni e anche minore possibilità che i tessuti si assottiglino con conseguente secchezza (che è una delle maggiori responsabili del dolore durante i rapporti). (Continua a leggere dopo la foto)

A parere della specialista, se alle cellule vaginali non arriva abbastanza ossigeno, queste non eliminano le sostanze di scarto dai tessuti. Condizione che porta all’infiammazione e all’atrofia. Ma non è finita: quando si accumulano troppe tossine, poi, le cellule ricevono meno nutrimento e la vagina diventa più sottile e sensibile. In buona sostanza, si atrofizza. Ma non basta, infatti, astenersi dalla ‘pratica’, oltre a provocare problemi fisici, provoca anche seri problemi mentali: “Non fare sesso favorisce la depressione – continua la dottoressa – le crisi di identità e la bassa autostima: tutte cose che fanno malissimo alle donne che tendono a tenersi tutto dentro”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Ma quali sono i sintomi principali dell’atrofia? Bruciore, secchezza, leucorrea (cioè perdite biancastre), alterazione del ph, prurito, sanguinamento leggero dopo il sesso, infezioni del tratto urinario, incontinenza, dolore durante i rapporti. E in che modo si può curare? Esistono delle creme idratanti da applicare quotidianamente: in questo modo si mantengono i tessuti morbidi e si scongiurano problemi di secchezza. E se questo non dovesse essere sufficiente, si può provare con una terapia a base di estrogeni che è sicuramente più ‘potente’. Sappiate però che quella dovrà prescriverla il ginecologo: non fate di testa vostra, per carità. E per rendere i rapporti meno dolorosi? È consigliabile usare un buon ‘unguento’. E infine, ovviamente, farlo! Non vi astenete!

”Vagina depressa”: dura poche settimane o diversi mesi e crea molta frustrazione. Diagnosticarla è difficile ma fondamentale per agire in tempo. Hai qualcuno di questi sintomi?

Pubblicato il alle ore 18:08 Ultima modifica il alle ore 14:37