Una tragica storia che si ripete, il terrore di ogni genitore. Una domenica in montagna, coppie con bambini che si riuniscono, un pallone e una tenda sono l ‘occorrente. Gli uomini si apprestano a comporre la tenda e le donne preparano il pranzo e sistemano i dettagli, i bambini giocano e ridono.
Erza ha tre anni, è il più piccolo e la mamma lo guarda con attenzione, un minuto di distrazione e..la donna si gira, non lo vede, lo chiama una due tre volte….Chiede aiuto, tutti si mettono alla ricerca del piccolo, accorrono i campeggiatori, venti minuti per guardare nei paraggi e poi chiamano anche la polizia. La disperazione dei genitori, qui un volontario conforta il papà.
La speranza di trovarlo dopo le prime ore scende drasticamente ogni minuto. Un vicino di casa della famiglia raggiunge il posto, ha un cane addestrato alle ricerche e Erza spesso gioca con lui, si conoscono e non è poco!
Il cane inizia a FIUTARE, cammina per fatti suoi, non si ferma, se va dritto da una parte è buon segno, qualcuno capisce che ha trovato una traccia e silenziosamente lo seguono.
L’amico a 4 zampe non si gira mai, si immette tra la folta vegetazione, arrivati molto, molto in alto si ferma, qualcuno pensa si sia stancato, non si muove da lì e aspetta il suo padrone qualche secondo.. poi inaspettatamente si stende a terra.
Quello era il punto, sicuro il bambino doveva essere da quelle parti…Cercano ovunque, è freddo, una notte intera fuori, due metri dietro il cane, nascosto tra le sterpaglie c’era il piccolo, lo scuotono, non da cenno di vita..riprovano, è vivo, la folle corsa in ospedale.