Dopo le minacce Trump passa ai fatti. A una settimana dagli attacchi con gas chimici a Douma, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato di aver ordinato un raid contro il regime siriano assieme a Francia e Regno Unito. “Poco fa ho ordinato alle forze armate statunitensi di lanciare attacchi in Siria” ha annunciato Trump poco dopo le 21, le 3 in Italia. Secondo quanto riferito da testimoni alla Cnn forti esplosioni sarebbero state udite a Damasco. Gli attacchi coordinati con Francia e Gb, secondo quanto annunciato da Trump, mirano a colpire “obiettivi associati all’armamento chimico del dittatore siriano Bashar al Assad”. In un briefing al Pentagono, il capo degli Stati maggiori riuniti, generale Joseph Dunford, ha indicato i tre obiettivi colpiti nella notte: un centro di ricerca a Damasco, un deposito di armi chimiche a ovest di Homs, ed un altro deposito ed un centro di comando sempre nei pressi di Homs. (Continua dopo la foto)
Nel raid almeno sei soldati americani sarebbero rimasti feriti. Lo ha detto una fonte militare siriana alla Dpa, secondo cui nell’attacco è stato distretto il deposito nell’area di Sheen. Secondo l’agenzia di stampa di Damasco Sana, nello stesso raid sarebbero rimasti feriti anche tre civili. In un discorso alla nazione, Trump ha parlato di una decisione presa in seguito agli attacchi chimici a Douma attribuiti al regime e definiti “non le azioni di uomo, ma crimini di un mostro”. “Siamo pronti a sostenere questa risposta fin quando il regime siriano non smetterà di usare agenti chimici proibiti” ha quindi scandito il presidente statunitense. Poi rivolgendosi a Mosca ha sottolineato: “la Russia deve decidere se continuare lungo questo sentiero buio”. (Continua dopo le foto)
Immediata la replica del Cremlino. L’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Anatov ha annunciato che l’attacco non resterà senza “conseguenze”. “Insultare il presidente della Russia – ha rimarcato – è inaccettabile e inammissibile”. “Tutta la responsabilità sta a Washington, Londra e Parigi – ha detto in una nota – Gli Stati Uniti, Paese che ha il più grande arsenale di armi chimiche, non ha il diritto morale di accusare altri Paesi”. Anche la premier britannica Theresa May ha reso noto di aver dato ordine alle forze militari britanniche “di condurre attacchi coordinati per ridurre il potenziale dell’armamento chimico del regime di Damasco e dissuaderne l’uso”. Nel suo discorso May ha fatto riferimento a Douma parlando di “un attacco chimico che ha ucciso 75 persone, inclusi bambini, in circostanze di puro orrore”. (Guarda il video)
Un portavoce dell’opposizione siriana ha invece definito i raid un messaggio a Russia e Iran. Gli attacchi, ha detto alla Dpa il responsabile del dipartimento stampa della Coalizione nazionale siriana, Ahmed Ramadan, sono un messaggio alla Russia e all’Iran e “dimostrano che le potenze occidentali possono lavorare al di fuori del Consiglio di sicurezza”, aggirando il veto russo al Palazzo di Vetro.
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