Il campione di bike trial Vittorio Brumotti, noto inviato di Striscia la Notizia, è stato aggredito a Trani. Era in sella alla sua immancabile bicicletta e stava conducendo un’inchiesta per denunciare un non meglio precisato episodio d’illegalità, probabilmente legato a un giro di droga, come riporta il sito Trani Viva.
Insieme a Brumotti c’era anche il suo cameraman: i due si trovavano in città da qualche giorno, ma stamattina, lunedì 18 marzo 2019, qualcosa è andato storto. I loro movimenti e domande devono infatti aver innervosito qualcuno, tanto da far scattare l’intervento dei carabinieri e quello del personale sanitario del 118, che ha poi provveduto a trasportare Brumotti in ospedale. Tra l’altro per l’inviato del tg satirico di Antonio Ricci, questa è la seconda aggressione nel giro di pochi giorni. (Continua a leggere dopo la foto)
Come detto, è successo tutto nella mattinata di lunedì. Vittorio Brumotti e la sua troupe di Striscia stavano portando avanti la loro inchiesta quando a un certo punto l’inviato è stato raggiunto da alcune persone non identificate che lo hanno aggredito. Immediato l’intervento dei carabinieri per ristabilire l’ordine. Carabinieri che, a quanto si è appreso nelle ore successive, avrebbero poi fermato una persona.
Dopo l’aggressione, comunque, Vittorio Brumotti ha dovuto ricorrere alle cure del personale sanitario del 118, che ha provveduto a trasportarlo al vicino ospedale di Bisceglie per accertamenti. Le condizioni dell’inviato del tg satirico non sembrerebbero gravi, sebbene pare che l’inviato abbia riportato un trauma cranico e qualche ematoma sul corpo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Solo qualche giorno fa, Brumotti stava realizzando un servizio sullo spaccio di droga presso le “palazzine della morte” di Zingonia, in provincia di Bergamo, e ha ricevuto un chiaro avvertimento dalla malavita del posto. Come riporta Il Giornale, Brumotti (e la sua troupe) si è presentato sul posto con la sua bicicletta ma l’accoglienza non è stata delle migliori. Alla vista dell’inviato, infatti, mentre alcuni spacciatori si sono dileguati, tentando di sfuggire alle telecamere di Canale 5, altri pusher lo hanno aggredito lanciando oggetti pericolosi dalle stanze delle “palazzine della morte”. L’inviato, inoltre, ha raccontato di aver ricevuto delle minacce di morte in seguito al servizio realizzato a Zingonia: qualcuno, infatti, ha posizionato sul suo furgone un proiettile.