All’epoca dei fatti, nei primi anni 2000, Jason Daron Mizner aveva 21 anni. A capire che c’era qualcosa che non andava era stata la fidanzata dell’uomo. Quell’uomo che da poco frequentava e che poteva essere un buon padre per la sua bambina. Ma dopo qualche tempo di frequentazione la sua bambina, di 2 anni appena, aveva perso il sorriso. È bastato poco per capire cosa stesse succedendo: il fidanzato, Jason Daron Mizner, aveva delle attenzioni morbose e insane per la piccola. Stupri ripetuti e ogni violenza filmata con la telecamera. A denunciare quanto accaduto era stata la donna.
Le indagini avevano appurato la colpevolezza dell’uomo che, portato davanti alla corte, era stato condannato a 35 anni. Dopo 11 anni scontati in una carcere Thailandese, dove la coppia si trovava al momento della scoperta, Jason Daron Mizner è ora ritornato in Australia dove ha dovuto sostenere un secondo processo. I legali di Mizner chiedono uno sconto di pena perché il loro assistito avrebbe un ritardo mentale causato da una lesione cerebrale dovuta a una caduta in moto. (Continua dopo la foto)
Jason Daron Mizner finora ha sempre ammesso i crimini. Una volta smascherato, l’uomo si era rifiutato di tornare in Australia, restando nel Paese asiatico, dove tra l’altro aveva instaurato una relazione con un’altra donna. L’anno scorso, però, è arrivata l’estradizione in Australia. I giudici ora pretendono il carcere a vita per l’uomo che si è macchiato di reati inenarrabili. La parte conclusiva del processo si è celebrato a Brisbane. Immagini raccapriccianti, orribili, quelle proiettate. (Continua dopo la foto)
Davanti a quelle scene agghiaccianti, il magistrato LeannClare ha accusato un malore ed ha deciso di sospendere l’udienza rinviando la condanna di Jason Daron Mizner. L’allontanamento del giudice, in verità, non è stato determinato solo dal malore, ma anche dalla necessità di emettere un verdetto il più possibile obiettivo. Non ha voluto farsi condizionare da quelle scene orripilanti, decidendo di procrastinare il giudizio. (Continua dopo la foto)
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Il giudice Leann Clare ha affermato, senza giri di parole, di aver voluto mettere “un po’ di distanza tra la visione di quel filmato” e il processo a carico di un imputato che ha commesso azioni raccapriccianti. La condanna tempestiva, insomma, sarebbe stata troppo influenzata da quelle immagini sconcertanti. Bisogna premettere che era stato lo stesso magistrato australiano a chiedere di visionare in aula quel filmato.
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